Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, libretto, Amburgo, 1754 (Il mondo alla roverscia o sia Le donne che comandano)

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 RINALDINO in abito da guerriero e FERRAMONTE
 
 RINALDINO
 Al lume di ragion conosco e vedo
1030delle donne gl'inganni e l'error mio.
 Voi, Ferramonte, aveste
 forza e valor bastante
 coi vostri saggi detti
 di farmi vergognar de' tristi affetti.
1035Eccomi ritornato
 uomo qual fui nelle primiere spoglie,
 pien d'eroici pensieri e caute voglie.
 FERRAMONTE
 Possibile che abbiate
 tanto tempo servito a queste maghe?
1040Le femine, sian brutte o siano vaghe,
 hanno a servire a noi
 e servito che ci han ci lascian poi.
 RINALDINO
 I vezzi e le lusinghe
 troppo han di forza sovra il nostro cuore.
 FERRAMONTE
1045Questo ceto di donne traditore
 avrà finito il gioco.
 Per invidia fra lor si son sdegnate
 e si son da sé stesse rovinate.
 
 SCENA II
 
 TULIA e detti
 
 TULIA
 Ahimè! Chi mi soccorre?
 RINALDINO
                                                Ah Tulia mia!
 FERRAMONTE
1050(Amico, state forte). (Piano a Rinaldino)
 TULIA
 Vogliono la mia morte.
 RINALDINO
 E chi è che vi minaccia?
 FERRAMONTE
 (Non la mirate in faccia). (Come sopra)
 TULIA
 Le donne invidiose,
1055superbe, orgogliose,
 per il desio d'occupar sole il regno,
 ardono fra di lor d'ira e di sdegno.
 RINALDINO
 Ah! Voi pietà mi fate.
 FERRAMONTE
 (Rinaldin, non cascate).
 TULIA
1060A voi mi raccomando;
 deh voi mi difendete.
 FERRAMONTE
 (Forti, non le credete).
 TULIA
 Deh non mi abbandonate.
 FERRAMONTE
 (Forti, non le badate).
 RINALDINO
1065La devo abbandonare?
 FERRAMONTE
 (Un'altra volta vi vorrà ingannare).
 RINALDINO
 Tulia, che pretendete?
 TULIA
 Esser a voi soggetta,
 rinunciar del comando
1070ogni ragione a voi.
 RINALDINO
                                     Che far degg'io? (A Ferramonte)
 FERRAMONTE
 (Prendetela in parola). (A Rinaldino)
 RINALDINO
 Idolo mio, venite; a questa legge
 novamente v'accetto.
 TULIA
 Amor e fedeltà io vi prometto.
 
1075   Se vede il ciel turbato
 quel pastorel sagace,
 raccoglie il gregge amato
 e alla capanna in pace
 le boscarecce avene
1080fa lieto risuonar.
 
    Se mal da ciò ne viene,
 saprò sicuro in porto,
 come il nocchiero accorto,
 il legno ritirar.
 
 SCENA III
 
 RINALDINO e FERRAMONTE
 
 FERRAMONTE
1085Io rido come un pazzo
 a veder queste femine umiliate
 venir con un pochino di vergogna,
 come le cagnoline di Bologna.
 RINALDINO
 Amo Tulia e se posso
1090sperar d'averla in preda,
 senza far onta al mio viril decoro,
 acquistato il mio core avrà un tesoro.
 FERRAMONTE
 Sì, ma badate bene
 che poi a poco a poco
1095non vi faccia la donna un brutto gioco.
 
    Le donne col cervello
 la sogliono studiar.
 Principiano bel bello
 coi vezzi ad incantar.
 
1100   E quando l'uomo è preso
 e quando l'hanno acceso
 si gonfiano, s'inalzano
 e voglion comandar.
 
 SCENA IV
 
 RINALDINO
 
 RINALDINO
 Il periglio passato
1105cauto mi ha reso e colla donna accorta
 cieco più non sarò. Tulia peraltro
 non è delle più scaltre,
 che se tal fosse stata
 questa spada serbata io non avrei,
1110per troncare con questa i lacci miei.
 Onde amarla poss'io senza timore
 che ingannare mi voglia il di lei cuore.
 
    Per la campagna
 lieta s'aggira,
1115mai non si lagna
 la tortorella,
 se accanto a quella
 sta il caro ben.
 
    Tal s'oggetto
1120son del suo amore,
 perché sospira
 dunque il mio core
 né lieto in petto
 lo sento appien!
 
 SCENA V
 
 AURORA e GRAZIOSINO
 
 GRAZIOSINO
1125Non ne vuo' più sapere.
 AURORA
                                              Io son perduta,
 se voi mi abbandonate.
 GRAZIOSINO
 Siete femine tutte indiavolate.
 AURORA
 Il regno delle donne
 distruggendo si va.
 GRAZIOSINO
1130Causa la vostra troppa vanità.
 AURORA
 Ma voi mi lascierete
 al furore degli uomini in balia?
 GRAZIOSINO
 Io sono schiavo di vusignoria.
 AURORA
 Graziosino, pietà.
 GRAZIOSINO
                                   (Mi sento movere).
 AURORA
1135Abbiate compassione.
 GRAZIOSINO
 (Mi si scalda il polmone).
 AURORA
 Se volete ch'io mora, morirò.
 GRAZIOSINO
 Ah! Se voi morirete, io crepperò.
 AURORA
 Dunque...
 GRAZIOSINO
                      Dunque son vostro.
 AURORA
1140Mi salverete voi?
 GRAZIOSINO
                                  Vi salverò.
 AURORA
 E mi amerete poi?
 GRAZIOSINO
                                     Sì, io v'amerò.
 AURORA
 
    Che bel regnar contenta
 nel cuor del caro bene
 e senza amare pene
1145godere e giubilar!
 
    Noi donne siamo nate
 per esser onorate
 ma non per comandar.
 
 SCENA VI
 
 GRAZIOSINO, poi CINTIA
 
 GRAZIOSINO
 Colui di Ferramonte
1150m'ha consigliato ad essere crudele
 ma, se una donna poi gli andasse appresso,
 come un poltrone ci cascherebbe anch'esso.
 CINTIA
 Lupi, tigri, leoni,
 gattipardi, pantere, orsi e mastini
1155mi sento a divorar negl'intestini.
 GRAZIOSINO
 Ecco qui un altro imbroglio.
 CINTIA
 Fermate; è mio quel soglio,
 io vi voglio salir. Ma Giove irato
 mi fulmina e precipita
1160e la terra mi affoga e il mar mi accoppa,
 ahimè, mi danno un maglio sulla coppa.
 GRAZIOSINO
 Questa è pazza davvero.
 CINTIA
 Buongiorno, cavaliero.
 GRAZIOSINO
 Schiavo, padrona mia.
 CINTIA
1165Andate col malan che il ciel vi dia.
 GRAZIOSINO
 (Ha perduto il cervello).
 CINTIA
 Perfido, tu sei quello
 che vuol rapirmi il trono?
 Vattene o ti bastono.
 GRAZIOSINO
                                        Io non so nulla.
 CINTIA
 
1170   Il capo mi frulla,
 la testa sen va.
 La la laranlella
 la lan laranlà.
 
 GRAZIOSINO
 Quando in capo alle donne
1175entran di dominar le frenesie,
 si vedono da lor mille pazzie.
 CINTIA
 
    Una piccola bambinella
 ero ancora di tenera età
 e la povera mia sorella
1180era ancor più picina di me.
 
    Viene un gatto nero nero
 colla coda... Mi vien freddo;
 mia sorella... Tremo tutta;
 oh che bestia brutta brutta,
1185ci voleva sgraffignar.
 
    Io gridai: «Frusta via».
 Fece gnao e se n'andò
 ma saltò su e giù.
 
    Parea matto, ruppe un piatto,
1190poi tornò, mi graffiò
 e alla povera mia sorella
 fece un segno che mai più se n'andò.
 
 Olà, tu sei mio schiavo.
 GRAZIOSINO
                                             Sì signora.
 CINTIA
 Accostati.
 GRAZIOSINO
                     Son qui.
 CINTIA
                                       Vanne in malora.
 GRAZIOSINO
1195La femina tradir non può l'usanza
 e anche pazza mantien la sua incostanza.
 CINTIA
 Olà suddito altero
 del mio sovrano impero,
 mi conosci, briccon, sai tu chi sono?
1200Inginocchiati al trono;
 giurami fedeltà con obbedienza;
 abbassa il capo e fammi riverenza.
 GRAZIOSINO
 Eh via che siete pazza...
 CINTIA
                                              Ah temerario,
 così parli con me!
1205Giurami fedeltade a tuo dispetto
 o ch'io ti caccio questo stile in petto.
 GRAZIOSINO
 Piano, piano, son qui, tutto farò.
 CINTIA
 Giurami fedeltà.
 GRAZIOSINO
                                  La giurerò.
 
    Giuro... Signora sì.
1210Ma cosa ho da giurar?
 Giuro (che via di qui
 procurerò d'andar).
 
    Fermate, giuro, giuro
 servirvi, obbedirvi,
1215piacervi, vedervi,
 amarvi, onorarvi
 e irvi, irvi, arvi
 con tutta fedeltà.
 
 SCENA VII
 
 CINTIA, poi GIACINTO
 
 CINTIA
 Ah ch'è un piacer soave
1220della donna tener gl'uomini sotto.
 Ma ohimè veggo distrutta
 questa nostra grand'opra
 e gl'uomini vuon star a noi di sopra.
 GIACINTO
 Viva il sesso virile;
1225la schiatta feminile
 finalmente ha da star soggetta a noi.
 CINTIA
 Giacinto.
 GIACINTO
                    Che bramate?
 CINTIA
 Voglio che voi mi amate.
 GIACINTO
                                                Questo «voglio»
 a voi, signora, non sta bene in bocca,
1230perché alle donne comandar non tocca.
 CINTIA
 Ma voi siete mio schiavo.
 GIACINTO
                                                 Schiavo io fui,
 è ver, della bellezza;
 ma veggo alfin che la bellezza nostra
 è assai migliore e val più della vostra.
 CINTIA
1235Dunque voi mi lasciate?
 GIACINTO
 Se l'amor mio bramate,
 pregatemi, umiliatevi,
 abbassate l'orgoglio e inginocchiatevi.
 CINTIA
 E così vil sarò?
 GIACINTO
                              Più non sperate
1240amor da me né ch'altri amar vi voglia,
 se negate di usar questa obbedienza.
 CINTIA
 (Farlo mi converrà, per non star senza).
 
    Eccomi al vostro piede
 pietade a domandar.
 
 GIACINTO
 
1245   Impari chi la vede
 le donne ad umiliar.
 
 CINTIA
 
    Ma troppo vil son io.
 
 GIACINTO
 
 Se non volete, addio.
 
 CINTIA
 
 Fermate.
 
 GIACINTO
 
                    Voglio andar.
 
 CINTIA
 
1250   Via, caro Giacintino, (S’inginocchia)
 tornatemi ad amar.
 
 GIACINTO
 
    Il sesso feminino
 si venga ad ispecchiar.
 
 CINTIA
 
    Ma questo mai non fia.
 
 GIACINTO
 
1255Buondì a vusignoria. (Vuol partire)
 
 CINTIA
 
 Fermatevi.
 
 GIACINTO
 
                        Pregatemi.
 
 CINTIA
 
 Ohimè che crudeltà!
 
 GIACINTO
 
 Rispetto ed umiltà.
 
 CINTIA
 
    Caro il mio bambolo
1260per carità.
 
 GIACINTO
 
    Mi sento movere
 tutto a pietà.
 
 A DUE
 
    Visetto amabile,
 siete adorabile;
1265il mio cuor tenero
 vi adorerà.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Luogo dilizioso e magnifico, destinato per piacevole trattenimento delle femine dominanti.
 
 CORO DI DONNE
 
    Pietà, pietà di noi,
 voi siete tanti eroi,
 pietà, di noi pietà.
 
 RINALDINO
1270Se cedete l'impero,
 se a noi voi vi arrendete,
 pietà nel nostro cor ritroverete.
 TULIA
 Tutto io cedo e m'arrendo
 e la pietà dal vostro core attendo.
 CORO (Come sopra)
 
1275   Pietà, pietà di noi,
 voi siete tanti eroi;
 pietà, di noi pietà.
 
 AURORA
 Graziosino, son vostra.
 GRAZIOSINO
 Ed io vi accetterò.
1280Vi terrò, v'amerò, vi sposerò.
 CINTIA
 E voi, Giacinto mio,
 cosa di me farete?
 GIACINTO
 Quel che di voi farò lo sentirete.
 FERRAMONTE
 Lode al ciel, finalmente s'è veduto
1285che Il mondo alla roverscia
 durare non potea,
 e che da sé medesime
 in rovina si mandano
 le donne superbette che comandano.
 CORO DI DONNE
 
1290   Pietà, pietà di noi;
 voi siete tanti eroi;
 pietà, di noi pietà.
 
 CORO DI UOMINI
 
    Pietà voi troverete,
 allorché abbasserete
1295la vostra vanità.
 
 TUTTI
 
    Le donne che comandano
 è Il mondo alla roverscia
 che mai non durerà.
 
 Fine del dramma